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Un piano verde verso l’Expo 2015 |
![]() Milano, 11 ottobre 2007 - “Mettere a sistema il verde di Milano”. Questo l’obiettivo del primo Piano del Verde della città di Milano presentato oggi dall’assessore Maurizio Cadeo. Con il piano l’Assessorato all’Arredo, Decoro urbano e Verde intende trasformare la città, da qui all'Expo del 2015, in una metropoli più vivibile, offrendo a ogni milanese oltre 20 metri quadrati di verde contro i 15,19 di oggi. Nell’ambito della candidatura per l’Expo 2015, il Piano del Verde rappresenta una nuova strategia complessiva della città, diventando il contenitore di tutte le attività, progetti, concorsi, iniziative ed eventi legati ai temi ambientali, ecologici e agro-energetici, maggiormente rivolti alla cittadinanza. Il Piano del verde è uno strumento in grado di gestire e mettere in relazione tutte le azioni di riqualificazione urbana, presenti e future, del territorio milanese, diventando parte integrante e imprescindibile del Piano dei Servizi all’interno del nuovo Piano di Governo del Territorio. “Obiettivo del Piano – ha spiegato l’assessore all’Arredo, Decoro urbano e Verde, Maurizio Cadeo - è una città più verde, che riesca ad organizzare un sistema capace di connettere tutte le aree verdi, esistenti e di progetto, le aree naturalistiche esterne alla città, attraverso elementi lineari, viali alberati, percorsi pedonali e ciclabili, sponde di canali, parterre verdi”. Il Piano contribuisce attivamente anche al progetto della ‘pollution charge’ offrendo forme di mobilità sostenibili dove lo spazio pubblico riqualificato potrà fungere da polmone verde. Il ‘Piano dei 500.000 alberi per Milano’ diventa quindi uno strumento attuativo fondamentale e necessario. La strategia per il nuovo sistema verde di Milano si struttura a partire dal progetto di 72 chilometri di raggi verdi, una rete di percorsi pedonali e ciclabili che innerva di verde l’intero tessuto urbano. Ogni anno inizieranno i lavori in uno dei raggi, dal primo San Marco-Parco Nord fino a quello della Fiera. “Questa strategia porta alla definizione di nuove forme di spazio urbano che privilegiano la cultura della differenza e dell’individualità dei luoghi – ha precisato l’architetto Andreas Kipar, a cui il Comune ha affidato il piano. Spazi pubblici fortemente legati al contesto, in grado di proteggere elementi di interesse naturalistico e capaci di assorbire parte degli impatti prodotti dalle attività umane”. Queste nuove tipologie di spazi pubblici andranno successivamente ad integrare il Piano della qualità urbana. Il sistema del verde, attraverso le sue funzioni ecologiche, paesaggistico - architettoniche e psicologiche, sarà in grado di fornire le condizioni per una rinascita dello spazio pubblico e per una nuova immagine della città: una Milano più ‘morbida e leggera’. |